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USA, al via Financial Choice Act: tornano reaganomics e derivati.


Dal fatidico Big Crash del Venerdì nero, 29 ottobre 1929, il legislatore americano ha avuto nei confronti della “libertà di investimento finanziario” e nella divisione delle banche di deposito da quelle di investimento un indirizzo notoriamente pendolare. Con Donald Trump ed il suo ministro delle Finanze Steven Mnuchin – 17 anni a Goldmann Sachs – la rotta che già dava segnali di inversione con il Dodd Frank Act, con il Financial Choice Act si inverte decisamente rispetto a quella presa all'indomani della grande crisi del '29 da Franklin Delano Roosevelt con il Glass Steagall Act (1933) che segnò limiti e condizioni ben precise agli investimenti finanziari ed in ispecie la separazione tra banche di deposito e banche di investimento. L'esito fu una rapida uscita da quella che era ricordata come la più grande crisi USA e l'avvio di quel periodo di espansione e prosperità noto come New Deal. La legge finanziaria che ne era a monte, il Glass Steagall Act appunto, restò sostanzialmente in vigore sino al 1979 quando se ne cominciarono ad abrogare alcuni articoli e 


paragrafi per ammorbidirlo: le cosìddette reaganomics. Il culmine è segnato nel 1999 con il Gramm Leach Blealy Act, il pendolo raggiunge il massimo del versante opposto: si torna di fatto a prima del 1929. L'esito fu la nuova grande crisi, quella del 2008 ancor più grave di quella del '29 e che spazzò via l'intera classe media americana. Historia magistra vitae, si tornò al passato con il Dodd Frank Act del 2010, amministrazione Obama. Ma nonostante l'asprezza della crisi, le pressioni degli ambienti finanziari americani e segnatamente quelli di Jamie Dimon, boss di J.P. Morgan, sono tali da limitare la reintroduzione “tout court” dello Glass Steagall Act previsto originariamente nella Volker Rule che sarà compresa solo parzialmente del Dodd Frank Act. Il Financial Choice Act voluto da Trump e Mnuchin (ancora da approvare al Senato USA), prevede anzitutto la cancellazione della Volker Rule ed il riordino del settore finanziario a prescindere dai parametri che furono di Roosevelt e dello Glass Steagall Act. Insomma, a farla breve, non solo si va alle reaganomics ma si reintroduce la legalizzazione dei “derivati”, all'origine della maxi crisi del 2008: una nuova maxi crisi si staglia all'orizzonte.
francesco latteri scholten

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