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Grazie Antonio: la Festa della Luce 2017 alla Piramide del 38° parallelo.


Il Solstizio d'Estate è celebrato da sempre dall'umanità. E' il giorno della vittoria della Luce sulle tenebre, per eccellenza il giorno della Vita. Ad esso bene si addicono le parole antiche dell'inno alla Speranza di Orazio: “Vergine custode di monti, di boschi: che senti il triplice chiamare della ragazza nella doglia e la salvi da morte: Dea dai tre volti: ecco un pino che guarda la mia casa di campagna: sia tuo. Lieto, sempre, al compiersi dell'anno, gli doni in sacrificio un verro, che ha nel cuore un balzo obliquo...” E, per me, l'invito di Antonio Presti, a superare la dimensione economico/materialista per volgersi con lo Studio agli orizzonti della Cultura è la riproposizione, forte, della Speranza. La Speranza che 


“l'attuale momento di mediocrità – come lui a ragione definisce quello odierno – sia superato...” Che sia superato l'esito perverso cui esso ci ha condotti: “non abbiamo più occhi legati al cuore...”. Il Rito vuole invece tornare a questo, celebrare Luce e Conoscenza, l'antica Sapienza. Uscire dal totalitarismo del Profano che ormai ci attanaglia, per, una volta all'anno, reistituire un Tempo Sacro ed uno Spazio Sacro: quelli che sempre hanno scandito la realtà dell'uomo. I riti legati al culto del Sole, da sempre hanno riprodotto a livello microcosmico la struttura dell'intero Universo e sono sempre stati praticati in momenti in cui si avverte il bisogno di rigenerare il mondo con un processo di nuova generazione. 


Un bisogno oggi così urgente che la stragrande maggioranza non è più neppure in grado di avvertire. Antonio Presti è uomo della élite che ancora è invece in grado di avvertire la grande urgenza di questo. In una atmosfera di Bellezza, dominata dal colore Bianco, simbolo di purezza, di ieraticità, di misticismo, dominata da paesaggi mozzafiato, da canti, realtà yoga, da Silenzio e serenità, la Piramide del 38° parallelo, nel giorno del solstizio d'estate, offre, a chi lo desideri, la possibilità dell'esperienza mistica basilare, primigenia, quella più semplice perché ancora legata ai sensi e preludio delle ulteriori. La visita dell'interno della Piramide 


è infatti questo: il passaggio dalla luce esterna fortissima, alla totale oscurità dello stretto tunnel di 30 metri totalmente buio, che porta all'interno del grande tetraedro di 30 metri di altezza, realizzato in acciaio cortex. Al termine, un tenue bagliore illumina l'inizio della ripida scala che conduce all'interno, affiancata dai tanti lumi, rigorosamente a cera. All'interno rocce e macigni: la durezza e l'oscurità del materialismo, il senso dominante è quello del soffocamento. Su uno degli spigoli del tetraedro c'è uno spacco dalla base al vertice: al tramonto, nel giorno del solstizio, vi si intravede il Sole. Poi il ritorno alla Luce, alla Bellezza, al respiro pieno. Un'esperienza da vivere che ho fatto anch'io, accompagnato da due artisti ceramisti di prestigio, Giuseppe Prinzi e suo 


figlio Giovanni. All'uscita, dopo aver ripreso fiato, ci siamo avviati per le navette ed abbiamo avuto la sorpresa più bella: un breve incontro con Antonio Presti. La sua Saggezza ha ben saputo soprassedere al nostro grezzo materialismo, degno dell'interno della Piramide, e così abbiamo avuto foto e selfie che per noi, insieme all'esperienza vissuta, la full immersion in uno Spazio ed un Tempo Sacri, sono il più bel Trofeo da portare a casa. Grazie Antonio.
Francesco latteri scholten

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