slideshow

Il Brennero e la 127: torna l'Europa dei Medici e dei Fuegger?


Almeno per il momento, con buona pace dei facinorosi delle varie fazioni, il muro al Brennero non si farà. Ci sarà invece una maggiore collaborazione tra le forze dell'ordine italiane ed austriache. Il grave problema migratorio si avvia ad una ulteriore miglioria anche se i problemi di fondo nella crisi mediorientale permangono, così come quelli integrativi tra Oriente e Occidente. La crisi del Brennero è tuttavia il sintomo di una crisi di fondo anche per quanto riguarda l'integrazione in ambito europeo tra i vari Paesi dell'Unione e non solo più segnatamente quelli dell'ex Europa dell'est. In particolare per l'Italia il momento della massima integrazione ed anche della massima espansione sui mercati europei, segnatamente il centro e nord Europa, porta l'immagine ormai sbiadita dagl'anni della mitica 127, il prodotto con cui la FIAT diventa il primo costruttore estero 


in Germania e non solo. Realizzata non grazie a Gianni Agnelli che la FIAT già all'epoca voleva togliersela, bensì al finanziere palermitano Enrico Cuccia, l'allora avveniristica utilitaria non solo trascinò con sé l'exploit del manifatturiero italiano in genere, ma nel suo settore portò alla commissione di notevole componentistica italiana da parte della stessa industria tedesca a cominciare dai marchi di prestigio del settore. Il centro e nord Europa totalizza da solo circa il 50% dell'export italiano. Da allora, siamo a metà degl'anni '70, di acqua sotto i ponti ne è passata e molte cose, soprattutto in ambito economico commerciale, ma anche produttivo industriale, sono cambiate. L'Italia ha preso maggiore coscienza della sua realtà geopolitica, al centro del Mediterraneo, e l'ha tradotta in termini commerciali e così i rapporti con i Paesi mediterranei e per l'Africa non solo con i Paesi affancianti sul mare, ma con il continente in genere, sono assai accresciuti, mentre in parallelo i rapporti commerciali con il centro e nord Europa, pur restando assai importanti sono notevolmente decresciuti con minus a due cifre. Il centro nord Europa, e segnatamente la Germania ha 


invece assai accresciuto il rapporto commerciale con l'Oriente e specialmente la Cina: 1/3 delle BMW ed 1/4 delle VW, ma vale per molti altri manufatti, sono ormai venduti in Cina. L'integrazione, come bene ci hanno insegnato Willy Brandt ed Helmut Schmidt, è anzitutto integrazione economica, questa già all'epoca la chiave della Ostpolitik che portò alla caduta del muro di Berlino. Questa integrazione, che per l'Italia nel centro e nord Europa ha avuto il suo massimo proprio con la 127, bissata dalla Uno, è andata poi sminuendo ed i flussi commerciali tornano a somigliare a quelli dei tempi andati in cui i Medici segnavano l'economia mediterranea ed i Fuegger quella del centro nord Europa da Parigi a Danzica, includendo ovviamente i celebri porti e centri commerciali delle città dell' HANSA, a cominciare da Amburgo...
francesco latteri scholten.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

flspress Designed by Templateism.com Copyright © 2014

Immagini dei temi di enot-poloskun. Powered by Blogger.
Published By Gooyaabi Templates